giovedì 3 giugno 2010

ARCHEO ATTACK – FACCIAMO UNA SCRITTURA NURAGICA

Di Desi Satta

Cari amici, ben trovati. Che piacere avervi ancora qui per un altro… Archeo Attack!

Avete costruito i nuraghi? Sì? Vi siete cimentati anche con quelli complessi? No? Non ancora? State ancora pagando i debiti per la prima torre e non avete più un soldo in tasca perché vostra moglie, il sindaco, il proprietario del supermarket e i vicini hanno venduto tutte le vostre proprietà e messo sotto sequestro due terzi del vostro stipendio?

Fan-ta-sti-co!

Significa che avete tempo a sufficienza per cimentarvi in un Archeo Attack completamente differente dal precedente, che non solo non vi costerà un centesimo, ma potrebbe rischiare di darvi da mangiare (poco, ma, si sa, poco è meglio di nulla) e forse anche da bere, senza neppure l’impegno dei vostri amici che ancora si stanno curando per la cirrosi epatica. Ne servirà qualcuno, ma senza particolare impegno, appena qualche ora e, dopo le prime volte che vi aiuteranno, non dovrete più sollecitarli perché faranno da sé… a volte anche troppo.

Siete curiosi? E allora seguite le istruzioni che seguono e realizzerete la vostra SCRITTURA NURAGICA in 37 passi!

1) La prima volta che andate al bar per ubriacarvi (tanto per dimenticare i casini nei quali vi siete cacciati costruendo una torre nell’orto di casa), cominciate a parlare di una scoperta rivoluzionaria che avete appena fatto, frutto di lunghi anni di studi e sofferenze: avete scoperto che gli antichi sardi del periodo d’oro delle torri scrivevano. Ma non solo: utilizzavano un proprio alfabeto, peraltro ammantato da un gran mistero perché veniva adoperato per tramandare oscuri e tenebrosi segreti;

2) Siccome nessuno vi crederà (anche gli ubriachi hanno un limite agli sciollori che riescono a digerire), non vi perdete d’animo: sfidateli tutti ad una scommessa!

3) Poiché le sfide fanno parte del corredo genetico dei sardi (nel senso che non possono fare a meno di sentirsi balenti e di preoccuparsi di questioni che non hanno alcuna importanza) dite loro che vi impegnate a pagare da bere per un anno se non riuscirete a leggere tutti i documenti che loro troveranno nei nuraghi. Non preoccupatevi di non riuscirci e procedete con fiducia. Al massimo sarà un ulteriore debito che si aggiungerà a quelli (ingentissimi) da cui siete oberati, dunque non sposteranno di un’unghia le vostre beghe esistenziali;

4) Quando vi diranno che nei nuraghi non c’è un accidente di niente, rispondete che non è vero e che sono gli archeologi che fanno di tutto per nascondere le scritte, che invece sono ben evidenti. Del resto è stranoto a tutti che gli archeologi sono una banda di cialtroni asserviti al potere centrale di Roma, che passa il proprio tempo ad escogitare sempre nuovi modi per impedire che i sardi, grazie alle proprie doti intrinseche, che li rendono superiori a tutti gli altri popoli, prendano il controllo del mondo come è avvenuto al tempo dei nuraghi, quando se ne andavano in giro per il Mediterraneo a mettere a ferro e fuoco tutto ciò che gli veniva a tiro;

5) A questo punto, ubriachi o meno, saranno tutti dalla vostra parte, perché non si è mai visto che i membri di una banda di perdigiorno che passa il tempo al bar non siano convinti di essere superiori a chiunque altro;

6) Costituite un gruppo di ricerca sul campo che chiamerete con un nome altisonante, come ad esempio Comitato Archeologico Sardo (CAS), di cui sarete, ovviamente, la testa pensante, mentre gli altri saranno il braccio ai vostri ordini;

7) Non vi irritate se, per la strada, tutti vi diranno che siete la testa del CAS, anzi, fatevene un vanto e dite loro che siete orgogliosissimi di essere la testa del CAS!

8) Sguinzagliate gli adepti (sarà bene mettere in chiaro subito che state fondando una religione) alla ricerca dei preziosi documenti ignorati dai perfidi archeologi sardi;

9) ATTENZIONE!!!!! Assicuratevi che nessuno se ne vada in giro con pala, piccone, e metal detector: tutti dovranno sapere che non si deve MAI, perturbare un sito archeologico, ma, al massimo, raccogliere in superficie quei reperti che i perfidi tombaroli potrebbero asportare e far sparire definitivamente; se agirete per il verso giusto potreste addirittura essere presi per persone che vogliono preservare il patrimonio archeologico regionale (e non è poco!).

10) Tornate nel tugurio fatiscente dove abitate (dopo che vi hanno buttato fuori di casa) ed attendete fiduciosi;

11) Dopo qualche giorno, tutti i membri del CAS, verranno da voi portandovi il bott… i reperti trovati nei nuraghi e nelle loro vicinanze: eccone un probabile campionario (FIg 1):

12) Con fare misterioso, dite ai membri (di cui siete il capo, perché siete anche la testa dei membri e non solo la testa del CAS) che volete essere lasciato solo per riflettere sui preziosi reperti; non è che si possa leggere quel ben di dio di scrittura nuragica sui due piedi, che diamine, ci vuole calma e riflessione; naturalmente non evitate di rimarcare che avevate avuto ragione a mandarli per nuraghi a cercare esempi di scrittura, perché i risultati oggettivi lo dimostrano: le scritte ci sono e come!

13) Rimasti soli, prendete la seguente tabella che avrete strapp… estratto dal bel libro di Sabatino Moscati “I Fenici” durante la vostra ultima visita in biblioteca, e procedete all’esame dei preziosi reperti (fig 2);

14) Per fare una prima scrematura, scegliete quelli che hanno un numero sufficiente di ghirigori indeterminati e, meno saranno credibili, più prendeteli in considerazione, perché in tal modo avrete meno possibilità che qualche paleografo serio vi dia un minimo di considerazione. Ad esempio: esaminiamo assieme la spazz… i reperti e vediamo come procedere.

Esaminiamo la fig 1. Il n. 23 non va bene, anche se è piuttosto intrigante; è chiaramente una scritta, ma non si sa mai che qualcuno possa lamentarsi per questioni di copyright: si sa come gli americani siano particolarmente suscettibili in questo campo;

I n. 3 e 5 è meglio farli sparire subito (nel senso che è meglio consegnarli con enfasi a chi di dovere, non senza sottolineare come il CAS – di cui siete la testa – ha ancora una volta dimostrato l’incompetenza degli archeologi che lasciano sul campo i reperti più preziosi);

Il n. 4 è un po’ scarno, anche se evidentemente un’epigrafe, o forse un calcolatore per la previsione della precessione degli equinozi, magari mettetelo da parte per successivi studi; potrebbe darsi che esaurito questo Archeo Attack ce ne sia un altro su come diventare “Studiosi Non Allineati”;

Il n. 6 è troppo diffuso, per questo motivo potrebbe essere un supporto risalente ad un periodo tardo, dunque meno significativo, come anche il n. 7;

I n. 25 e 26 potrebbero urtare la sensibilità delle alte gerarchie ecclesiastiche, dunque possono essere cestinati, tanto reperti di questo tipo si possono trovare in ogni nuraghe (certo che è un peccato perché sono particolarmente intriganti, ma gli scienziati, si sa, spesso soffrono per la difesa delle proprie idee);

il n. 24 è particolarmente promettente, però è troppo complesso: si tratta di una scritta di ampie proporzioni, su un supporto importante, per ora è meglio soprassedere: per partire con la decifrazione è meglio cominciare da qualcosa di meno impegnativo; evitate comunque di consegnarlo alla soprintendenza, tanto non ne comprenderebbero l’importanza: sono un branco di ignoranti e si corre il rischio che lo buttino;

Il n. 27 vi intriga, dite la verità, ma dovrete trascurarlo perché presumibilmente troppo dibattuto: sarebbero in troppi a pretendere di saperlo decifrare, e non è ancora il momento di creare polemiche; per queste, semmai, attendete il momento propizio;

Il n. 8 è bellissimo: un logo-pitto-auto-gramma nuragico di enorme interesse, che di certo prenderete in considerazione nel prosieguo dell’attività; per ora mettetelo da parte (ma non vi venga in mente di gettarlo via: è importantissimo!)

Il n.2 è ahimè come i n 25 e 26; se decifraste quello, ci sarebbero i verdi subito pronti a saltarvi addosso (maledetti ideologi, a volte son peggio degli archeologi e non vogliono capire la rilevanza dei reperti, soprattutto se contengono una scritta nuragica!); scartatelo;

I n. 1, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 19 sarebbero tutti adatti (si vede che sono scritte, no?) però bisogna scegliere quella più opportuna;

15) allora, eliminate le scritte meno adatte, osservate quelle rimaste procedendo come segue: isolate la più semplice che abbia un numero ragionevole ma non troppo elevato di ghirigori e punti, senza trascurare quelle che possono presentare figurine stilizzate o che possano essere riconosciute per tali: ad esempio la 13 (fig 3) e cominciate l’arduo compito della decifrazione;

16) prima di tutto i sardi scrivevano da destra a sinistra o viceversa? Che domanda sciocca, prima decifriamo, poi, in funzione di quello che si trova decideremo;

17) se partiamo da sinistra troviamo prima di tutto una lettera dell’alfabeto proto cananeo con il valore fonetico di ‘l’ (fig 4); come si può facilmente vedere dalla tabella strapp… estratta dal libro di Moscati;

18) subito dopo un’altra lettera con valenza proto-cananea ‘l’ (fig 5);

19) a seguire, una lettera con valenza fonetica ‘sh’ (fig 6);

20) soddisfatti del duro lavoro di decifrazione passate alla lettera successiva (fig 7), che è chiaramente una ‘š’ dell’alfabeto ugaritico (cuneiforme), peccato che sia al contrario;

21) non perdetevi d’animo (e che diamine, abbiamo appena cominciato!) evidentemente, se una lettera risulta al contrario, vuol dire solamente che stiamo leggendo la scritta al contrario, no?

22) ruotiamo la scritta di 180° e ricominciamo isolando le lettere (fig 8): Da destra verso sinistra

n-m-š -k-m-*, in cui il simbolo “*” indica una lettera non ancora determinata (dubbia).

23) Complimenti: avete letto la vostra prima iscrizione nuragica!!!!! In fondo non è stato troppo difficile, no? Però non ditelo ai membri del CAS;

Contenti? Ma certo che siete contenti, anche perché vi rendete conto che tutte le scritte nuragiche reperite nei nuraghi, grazie al vostro lavoro, possono essere lette con facilità: e che ci vuole?

I ghirigori possono essere m,n, š, l, mentre tutto ciò che somiglia ad una croce può essere una t, così come punti e caccole di mosca possono sempre essere interpretati come lettere cuneiformi e i circoletti come o. In realtà basta avere a disposizione segni sufficientemente indeterminati e tenere conto che :

- le grafie cambiano col tempo,

- con lo scriba,

- con il supporto,

- con il contesto,

- che sono possibili errori di ortografia e, soprattutto,

- che si tratta di una lingua completamente sconosciuta, che ha lasciato solamente segni debolissimi ed assolutamente controversi in qualche rado e raro toponimo.

Quale migliore opportunità?

24) Correte immediatamente al bar e cominciate a trincare in libertà annunciando che per tutto l’anno a venire berrete gratis a spese del CAS, perché avete vinto la scommessa e decifrato la scritta;

25) Ci sarà di certo qualche ignorante che vi dirà che nmshtm* non vuol dire un accidenti, e che non è mica detto che si debba leggere da destra verso sinistra, e quindi potrebbe anche essere che la scritta sia *mtshmn, e sarà allora che voi capirete se siete un paleografo non orientato (uno studioso fuori dagli schemi, un outsider o che altro si vuol dire) oppure un misero perdente che intende pagarsi da bere per un anno e, ciò che è peggio, pagare da bere a tutto il CAS.

26) Ma voi siete la testa del CAS, accidenti, e allora rispondete che per ora avete ‘letto’, e leggere e capire sono cose ben diverse; citate l’etrusco, che si legge benissimo ma si traduce con difficoltà: forse che il sardo è meno importante dell’etrusco? Se non si traduce l’etrusco (che deriva evidentemente dal sardo) perché si dovrebbe tradurre il sardo che è molto più importante?

27) Qualcuno vi dirà che non è vero che l’etrusco deriva dal sardo, ed un altro che quell’asterisco non vuol dire una cippa;

28) A questo punto cominciate la vostra nuova carriera di lettore di fregnac… traduttore di nuragico ed impartite la prima lezione:

- il nuragico è una scrittura consonantica che però, a volte, può comprendere anche vocali;

- può comprendere anche pittogrammi, logogrammi, ideogrammi e psicogrammi (ad esempio il bellissimo psicogramma del reperto 26 che significa ‘goduria’, ma anche ‘sforzo’ e ‘fatica’ forse che la goduria non richiede fatica?);

- per ora l’alfabeto non è completo perché non c’è ancora un numero di testi sufficiente a definirlo, quindi non bisogna scandalizzarsi se ci sono asterischi che verranno chiariti in fase di decifrazione;

- potrebbe anche darsi che alcune scritte siano dei doppi sensi, perché gli antichi nuragici consideravano la scrittura un affare sacro e destinato ai soli iniziati;

- potrebbe darsi (anzi è certo) che alcune scritte siano croptoretropalindrome;

29) se tutte queste stupidaggini sono scaturite dalle vostre labbra con una naturalezza che ha stupito perfino voi (soprattutto ‘croptoretropalindromo’, che non vuole dire nulla e vi è venuto perché siete completamente sbronzi), siete sulla buona strada, dunque buttatevi senza rete e dichiarate: “E comunque io ho anche la traduzione, ma per ora non la dico perché ne voglio essere sicuro”;

30) Abbandonate il bar (portando con voi una damigiana da venti litri piena di buon cannonau, pagata dal CAS) e tornate al vostro tugurio preparandovi per la parte più difficile del vostro lavoro, esaurita la quale, sarete a posto per un congruo numero di anni.

31) Riflettete bene: cosa ci occorre? Prima di tutto una lettera da sostituire all’asterisco che ci permetta di decifrare la scritta, e deve essere anche convincente, che so, il nome di un dio, oppure un termine che possa far presa sui cret… membri del CAS, qualcosa di cui non si possa in alcun modo dubitare: una parola… sarda.

32) Lasciatevi cogliere dall’illuminazione: e se fosse una “r”? La lettera incognita somiglia pericolosamente alla testa stilizzata dell’alfabeto proto sinaitico, e bisogna considerare che la scritta che andiamo traducendo aveva una valenza sacra, dunque doveva essere oscura, ma anche solenne e stilizzata, forse una scritta da esibire nel corso di una cerimonia e, guarda tu il caso e la bravura del traduttore: forse che il fonema “mr” non è lo stesso di “meri”, con valenza di ‘proprietario’, ‘signore’?

33) Felici come bambini quando aprono i pacchi della Befana, riscrivete in corsivo la vostra epigrafe (originariamente redatta in nuragoieratico), anche se la mano vi trema per l’emozione (e la quantità di vino ingurgitata). Ora è tutto chiaro (fig 9)!

Nm ShK Mr

Nel nome di ShKi, il signore. (con l’accento sulla ‘h’)

BINGO!!!

34) E chi accidenti era ShKi (con l’accento sulla ‘h’)?

35) E che cappero ne sappiamo? Abbiamo appena tradotto la prima scritta nuragica e già si pretende di sapere la genealogia degli imperatori Sardi, quelli che conquistarono l’Armenia, la Slovenia e la Tirrenia (mandandola in fallimento)?

36) Anche se sono le tre del mattino (ma per voi non fa differenza perché siete sempre ubriachi fradici) frappatevi a casa del vostro amico ex giornalista (ora pensionato frustrato perché lo ignorano tutti, soprattutto i figli fuggiti all’estero) e comunicategli che avete la notizia del secolo: i nuragici scrivevano e c’era un re del 1472 a.C. che si chiamava Shki (con l’accento sulla ‘h’), che somiglia a Sechi, anzi non è altro che il capostipite della famiglia! Una notizia sconvolgente: il drappo nero della protostoria sarda (tessuto dalla colonizzazione sabauda e rinforzato dal fascismo e dai governi repubblicani) è strappato per sempre!

37) E poi?

Un momento: l’Archeo Attack è concluso. Adesso avete la vostra scrittura nuragica, come promesso, e potete bere per un anno senza pagare un accidenti (tanto ci pensano i membri del CAS). Il vostro amico batte il tamburo della propaganda e gli adepti si moltiplicano come i pidocchi sotto il casco di Simoncelli, diventano tanti e tutti aderiscono al CAS, diventandone membri (membri del CAS) sguinzagliati per nuraghi e nuraghetti alla ricerca delle scritte, che fioccano come penne quando spennate la pudda di Tzia Cornelia.

Adesso siete in una botte di ferro e non dovete neppure faticare troppo a difendere le vostre prodigiose scoperte: ci pensano i membri!

Ve l’avevo detto che non avreste speso un soldo e che qualcosa ci avreste guadagnato, no?

Se volete, restate con noi per altri favolosi e fantastici…

…Archeo Attack!

P.S. – Se per caso non riusciste, nonostante tutto, a decifrare almeno una scritta, provate a bere meno di venti litri al giorno; se anche così faceste cilecca, non angustiatevi: se non altro ci saranno i membri del CAS che puliranno i nuraghi, e lo sappiamo tutti quanto ne abbiano bisogno!

desi.satta2@alice.it

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